In una mossa per rafforzare la propria posizione nel mercato spaziale globale, tre importanti società aerospaziali europee, Airbus, Leonardo e Thales, hanno annunciato un'alleanza strategica. Il 23 ottobre, le società hanno rivelato di aver firmato un protocollo d'intesa (MOU) per costituire una joint venture che consoliderà molte delle loro operazioni relative allo spazio in un'unica entità unificata.
La nuova società, il cui nome deve ancora essere rivelato, comprenderà le divisioni Space Systems e Space Digital di Airbus Defence and Space, la Divisione Spazio di Leonardo (incluse le sue partecipazioni in Telespazio e Thales Alenia Space) e le partecipazioni di Thales in Thales Alenia Space, Telespazio e l'azienda di ottica Thales SESO. Si prevede che questa aggregazione riunirà circa 25.000 dipendenti in tutta Europa, tutti dedicati ai veicoli spaziali e ai servizi correlati. In particolare, la joint venture escluderà le attività relative ai lanciatori, come l'investimento di Airbus in ArianeGroup.
Le cifre finanziarie previste stimano un fatturato annuo di 6,5 miliardi di euro (7,5 miliardi di dollari) sulla base della performance del 2024, con un portafoglio ordini che supera i tre anni di vendite previste. La struttura proprietaria vedrà Airbus detenere il 35% della joint venture, con Leonardo e Thales che deterranno ciascuna il 32,5%.
Secondo una dichiarazione congiunta dell'amministratore delegato di Airbus Guillaume Faury, dell'amministratore delegato di Leonardo Roberto Cingolani e del presidente e amministratore delegato di Thales Patrice Caine, la joint venture "accelererà l'innovazione in questo mercato strategico, al fine di creare un attore spaziale europeo unificato, integrato e resiliente, con la massa critica per competere a livello globale e crescere sui mercati di esportazione". Hanno aggiunto: "Questa nuova società proposta segna una pietra miliare fondamentale per l'industria spaziale europea. Incarna la nostra visione condivisa di costruire una presenza europea più forte e competitiva in un mercato spaziale globale sempre più dinamico". I dirigenti hanno anche sottolineato l'allineamento di questa partnership con le ambizioni dei governi europei di rafforzare le capacità industriali e tecnologiche, garantendo l'autonomia dell'Europa nel dominio spaziale strategico.
Il concetto di questa joint venture, noto internamente come Project Bromo, è in fase di studio da oltre un anno. L'obiettivo primario è consolidare le operazioni spaziali, raggiungendo la scala necessaria per competere efficacemente a livello globale, in particolare contro le società statunitensi. Alain Fauré, responsabile dei sistemi spaziali di Airbus Defence and Space, ha sottolineato la frammentazione del settore spaziale europeo al Paris Air Show di giugno. Ha suggerito che una combinazione di queste società "può avere i punti di forza delle tre società".
Mentre i dirigenti speravano in una decisione entro la fine di luglio, come indicato da Cingolani, le discussioni sono continuate. "Mi piace dire che uno più uno più uno dovrebbe essere maggiore di tre, altrimenti non lo facciamo", ha dichiarato Cingolani a luglio. Faury ha confermato i colloqui in corso al Global Aerospace Summit di settembre.
Le società prevedono che la joint venture inizierà le operazioni nel 2027, in attesa delle approvazioni normative. I dirigenti avevano precedentemente indicato che l'ottenimento delle autorizzazioni antitrust europee potrebbe richiedere fino a due anni.


