Il Tribunale regionale di Monaco ha emesso una sentenza significativa contro ARTE Deutschland TV. Il tribunale ha ritenuto l'emittente colpevole di discriminazione anticoncorrenziale e le ha ordinato di pagare i danni alla società di telecomunicazioni komro, con sede a Rosenheim. La decisione del 16 luglio 2025 impone ad ARTE di pagare a komro le stesse tariffe di trasporto per ogni nucleo familiare per tutte le unità servite nel 2015 come quelle pagate all'operatore via cavo Unitymedia Kabel BW.

Inoltre, il tribunale richiede ad ARTE di divulgare le tariffe di trasporto che ha pagato o deve a Vodafone o ai suoi predecessori tra il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre 2021 (numero di causa 37 O 16941/23). Dopo la divulgazione, il tribunale determinerà i danni per gli anni dal 2016 al 2021. È importante notare che questa sentenza non è ancora legalmente vincolante.

Questo caso deriva da anni di resistenza da parte di ARTE al pagamento delle tariffe di trasporto agli operatori di rete rappresentati dall'associazione via cavo DNMG, in particolare komro. DNMG supporta attivamente i suoi membri nel perseguire azioni legali quando necessario. Una sentenza del 2021 della Corte federale di giustizia tedesca (BGH) ha stabilito che i piccoli operatori via cavo devono ricevere un trattamento uguale per quanto riguarda le tariffe di trasporto. A seguito di questa sentenza, DNMG ha negoziato con successo accordi sulle tariffe di trasporto con le emittenti pubbliche ZDF e ARD. Tuttavia, la continua sfida di ARTE ha portato a oltre 100 ulteriori cause in tutta la Germania, tra cui Kiel, Amburgo, Potsdam, Mannheim e Monaco. La decisione del tribunale di Monaco rappresenta la prima sentenza in questa serie di procedimenti.

La difesa di ARTE si è concentrata sull'argomento che non si impegna in attività di mercato, non cerca servizi di trasporto e che la sua missione principale è lo scambio culturale, non il servizio pubblico nazionale. Ha anche affermato di non avere alcun interesse commerciale nella distribuzione del segnale a causa del suo finanziamento attraverso i canoni di trasmissione. Il tribunale ha respinto queste argomentazioni, affermando che la produzione e la trasmissione di contenuti da parte di emittenti finanziate pubblicamente non è un compito sovrano esente dalle regole di mercato. Il tribunale ha sottolineato che, poiché ARTE è finanziata dai contribuenti del canone, esiste una legittima aspettativa che i suoi programmi siano ampiamente distribuiti. Il tribunale ha concluso che il trattamento ineguale di ARTE nel pagamento delle tariffe di trasporto costituisce una discriminazione anticoncorrenziale all'interno del mercato tedesco della trasmissione via cavo.

Ingo Schuchert, amministratore delegato di DNMG e responsabile delle negoziazioni, ha espresso la sua critica all'approccio di ARTE: “Sembra kafkiano. La Corte federale di giustizia si è ripetutamente pronunciata a favore degli operatori di rete. ARD e ZDF, azionisti tedeschi di ARTE, hanno già raggiunto accordi con DNMG. Perché ARTE continua queste costose controversie legali - alcune in corso dal 2012 - a spese dei contribuenti del canone è incomprensibile. Ci auguriamo che questa sentenza di Monaco porti ARTE ad accettare termini equi e non discriminatori per risolvere questi casi.”