L'industria broadcast si sta impegnando a ridurre il proprio impatto ambientale, ma si trova di fronte a una sfida significativa: le tecnologie progettate per l'efficienza spesso richiedono una notevole quantità di energia, in particolare con l'ascesa dell'intelligenza artificiale e del cloud computing. Jan Weigner, CTO di Cinegy, osserva: “Grazie alla nostra corsa all'oro collettiva sull'IA… La preoccupazione maggiore ora non è l'impronta di carbonio, ma la sicurezza di avere abbastanza energia per alimentare il numero sempre crescente di rack di GPU NVIDIA raffreddate ad acqua nei data center su larga scala”. Aggiunge: “Gli impegni aziendali in materia di sostenibilità stanno passando in secondo piano rispetto alla quota di mercato e alle capacità di IA”.

I broadcaster europei sono sottoposti a intense pressioni a causa delle normative governative, mentre le limitazioni finanziarie ostacolano l'implementazione globale. Simon Hawkings, direttore delle vendite e dell'accelerazione aziendale di Ross Video, spiega: “In Europa, i broadcaster pubblici saranno sottoposti a un controllo rigoroso per fornire metriche di sostenibilità su come operano e su come operano i loro fornitori. Ma la sostenibilità spesso si scontra con un muro di CFO che non sono disposti a spendere di più a meno che non sia imposto dalla politica governativa”. Derek Barrilleaux, CEO di Projective, evidenzia il conflitto tra sostenibilità ed esigenze aziendali: “La sostenibilità passa sempre in secondo piano rispetto alle esigenze principali dell'azienda e, con le pressioni commerciali che i broadcaster tradizionali stanno affrontando, gli sforzi di sostenibilità ne risentiranno. I miglioramenti dell'efficienza e l'eliminazione degli sprechi saranno il modo più probabile per migliorare la sostenibilità”.

La progettazione di strutture sostenibili offre una potenziale soluzione, allineando gli obiettivi ambientali con il risparmio sui costi. Thorsten Sauer, CEO di Pixel Power, afferma: “Per quanto riguarda le strutture in particolare, vedremo sempre più spesso che le metriche di sostenibilità saranno integrate nella costruzione di nuove strutture o nella ristrutturazione di siti esistenti; tutto, dal consumo di energia e dall'utilizzo di energia solare al riscaldamento, ventilazione e condizionamento, alla raccolta dell'acqua piovana e all'impronta di carbonio dei materiali da costruzione utilizzati”. I cambiamenti infrastrutturali di Globecast ne sono un esempio, come spiega Tim Jackson, SVP delle vendite e del marketing di Globecast: “Con il recente trasloco di Globecast, siamo passati da oltre 20 antenne satellitari a sole due, utilizzando altre strutture per soddisfare le nostre altre esigenze satellitari”. Sottolinea: “Il punto chiave è che la sostenibilità rappresenta un significativo vantaggio economico, quindi non si tratta di una situazione di 'o l'uno o l'altro'”.

Anche i fornitori di tecnologia stanno contribuendo alle soluzioni. Erling Hedkvist, responsabile vendite e sviluppo commerciale di Arkona Technologies e Manifold Technologies, sottolinea: “I broadcaster sono più consapevoli che meno hardware significa meno consumo di energia, minore necessità di raffreddamento e minori esigenze di trasporto, tutti fattori cruciali per ridurre l'impronta di carbonio nella produzione di eventi su larga scala”. L'aspetto finanziario delle iniziative di sostenibilità rappresenta un'ulteriore sfida, soprattutto al di fuori degli Stati Uniti, dove i broadcaster europei devono affrontare normative più severe. Kristan Bullett, CEO di Humans Not Robots, afferma: “Nonostante l'attuale situazione di mercato, la sostenibilità rimane una questione cruciale per il settore, con la nuova legislazione che ora sta spingendo la necessità di agire”. Aggiunge: “A guidare la carica sono organizzazioni all'avanguardia, in particolare le società di telecomunicazioni, data la loro proprietà delle reti fisse, che stanno dimostrando il potente potenziale di dare priorità alla sostenibilità”.

L'equilibrio tra responsabilità ambientale e progresso tecnologico è complesso, come spiega Michael Lantz, CEO di Accedo: “Nonostante una certa mancanza di progressi visibili, sembra esserci molto movimento dietro le quinte, con molte aziende che stanno mettendo in atto i processi corretti, ma più lentamente del previsto e ancora con risultati incerti, il che significa che la comunicazione esterna è stata attenuata”. Guardando al futuro, Steve Reynolds, CEO di Imagine Communications, prevede: “Nel 2025, continueremo a vedere i broadcaster adottare pratiche a basso consumo energetico, tra cui la transizione da sistemi analogici a sistemi digitali, l'adozione di illuminazione a LED e l'implementazione di tecnologie di raffreddamento avanzate per i data center”. Aggiunge: “Vedremo anche un aumento dei flussi di lavoro di produzione remota supportati da progressi tecnologici come ST 2110 e JPEG XS, che contribuiranno a ridurre le emissioni legate agli spostamenti”.

Il percorso dell'industria broadcast verso la sostenibilità è in corso, riflettendo una sfida più ampia del settore tecnologico. Il successo dipenderà dall'allineamento dei benefici ambientali con l'efficienza e il risparmio sui costi, gestendo al contempo le pressioni normative e le esigenze tecnologiche. La tensione intrinseca tra innovazione ad alta intensità energetica e responsabilità ambientale rimarrà probabilmente un fattore chiave con il proseguimento della trasformazione digitale.