Il Emergency Alert System (EAS) si trova a un punto critico. Con un importante fornitore di hardware, Sage Alerting Systems, che esce dal mercato a causa delle sfide della catena di approvvigionamento, la National Association of Broadcasters (NAB) sta sollecitando la Federal Communications Commission (FCC) ad adottare un approccio incentrato sul software. La loro petizione, presentata il 31 marzo, propone una transizione da dispositivi encoder/decoder hardware dedicati a soluzioni basate su software in esecuzione sulle piattaforme di trasmissione esistenti. “L'attuale ecosistema legacy non è sostenibile”, ha dichiarato la NAB nella sua petizione.

Sage Alerting Systems, che serve circa il 90% delle stazioni radio e molti fornitori di televisione e cavo, evidenzia l'urgenza della situazione. La NAB sostiene che un EAS basato su software offrirebbe vantaggi significativi. “EAS è l'ultimo anello nelle moderne catene di trasmissione che rimane bloccato in un mondo hardware”, hanno dichiarato nei commenti di risposta di maggio. La loro presentazione del 1° luglio ha sottolineato una maggiore resilienza, una riduzione dei tempi di fermo per le riparazioni, una maggiore velocità di patching di sicurezza e un failover immediato a sistemi ridondanti durante i disastri.

Il sistema proposto si integrerebbe direttamente nel sistema di playout, migliorando le capacità di monitoraggio e routing dei messaggi in tempo quasi reale. Tuttavia, sarebbero comunque necessari i ricevitori radio FM/AM/NOAA legacy. La NAB sottolinea tre principi chiave: partecipazione volontaria, compatibilità backward/forward e mantenimento della sicurezza. Essi inquadrano la loro proposta come allineata con la procedura "Delete, Delete, Delete" della FCC, volta a rimuovere le normative obsolete.

Sebbene la proposta abbia raccolto il sostegno da vari settori dell'industria, tra cui la Society of Broadcast Engineers, sono emerse opposizioni. Digital Alert Systems, il principale fornitore di hardware rimanente, ha espresso preoccupazioni in merito alla certificazione, alla sicurezza informatica e alla complessità dell'implementazione. “Abbiamo riscontrato una posizione a somma zero, del tipo ‘o la nostra strada o l'autostrada’”, hanno scritto. Il Broadcast Warning Working Group ha inoltre espresso riserve, citando la mancanza di consultazione e di standard di certificazione chiari e preoccupazioni in merito agli oneri di sicurezza informatica per i broadcaster più piccoli.

Nonostante abbia cessato la produzione di hardware, Sage Alerting Systems supporta la transizione al software. “È arrivato il momento di un'opzione solo software”, ha dichiarato Harold Price, presidente di Sage Alerting Systems. La NAB evidenzia l'urgenza del mercato creata dall'uscita di Sage, sostenendo che un approccio basato su software eviterebbe problemi di catena di approvvigionamento e faciliterebbe gli aggiornamenti EAS, comprese le allerte multilingue. La decisione della FCC plasmerà il futuro di EAS.