Sono in corso i piani per espandere la costellazione IRIS², una rete di comunicazioni sicure. Inizialmente proposta con circa 290 satelliti, è stata definita “troppo tardi e troppo piccola” da alcuni critici, secondo Nicolas Guillermin, responsabile del team della Commissione europea per la sicurezza. Tuttavia, Guillermin difende il piano, definendo i 290 satelliti iniziali un “prodotto minimo vitale” progettato per la scalabilità. “È assolutamente possibile inserire satelliti in un secondo momento per sviluppare nuovi servizi basati sull'architettura attuale”, ha dichiarato.
L'Agenzia spaziale europea (ESA) sta lavorando attivamente per migliorare la tecnologia sottostante. I suoi piani includono lo sviluppo di terminali di comunicazione satellitare multi-orbita a basso costo per migliorare la resilienza. Condurrà inoltre dimostrazioni per ridurre i rischi associati ai satelliti a bassa orbita terrestre (LEO) e creare una dorsale di comunicazione per i satelliti di osservazione della Terra. L'ESA stima che questi progetti costeranno circa 600 milioni di euro (707,8 milioni di dollari).
Laurent Jaffart, direttore connettività e comunicazioni sicure dell'ESA, ha sottolineato l'attenzione sulla resilienza e sulle capacità in tempo reale: “Stiamo cercando una maggiore resilienza per la capacità e per la velocità di trasmissione, ma stiamo anche cercando la capacità di assegnare compiti ai satelliti in tempo quasi reale o in tempo reale e diffondere i dati in tempo reale”. Il consorzio SpaceRISE, che coinvolge SES, Eutelsat e Hispasat, ha impegnato 4,1 miliardi di euro sul budget previsto di 10,6 miliardi di euro. L'ESA ha contribuito con 550 milioni di euro nel 2022.
Antonio Abad Martín, direttore tecnico di Hispasat, sottolinea l'ambizione di IRIS²: “IRIS² è stata progettata con la giusta ambizione per riportare l'Europa in testa all'industria delle comunicazioni satellitari”. La costellazione si integrerà con le infrastrutture terrestri, funzionando come nodi 5G e sarà aggiornata al 6G. Jean-Pierre Diris, coordinatore interministeriale del CNES (Agenzia Spaziale Francese), osserva che lo strato LEO basso “ci aiuterà a testare e comprendere il business case per il servizio diretto ai dispositivi”. È importante sottolineare che Diris chiarisce che IRIS² non è una megacostellazione come Starlink o Kuiper, ma piuttosto “una costellazione per la nostra sovranità, per la protezione dei nostri dati e la continuità del servizio”.