Il 17 luglio, la Federal Communications Commission (FCC) ha presentato un piano completo per rivalutare le infrastrutture di allerta di emergenza della nazione. Questo Avviso di proposta di regolamentazione, previsto per la riunione di agosto della FCC, rappresenta una revisione fondamentale sia del Emergency Alert System (EAS) che del Wireless Emergency Alerts (WEA).
L'annuncio della FCC evidenzia che entrambi i sistemi, introdotti anni fa utilizzando la tecnologia di allora, potrebbero non soddisfare più efficacemente le esigenze moderne. L'EAS, che opera con la stessa architettura dal 1994, e il WEA, progettato per reti di telecomunicazioni significativamente evolute, sono sottoposti a un esame attento. La revisione va oltre le regolazioni incrementali per considerare aspetti strutturali fondamentali: obiettivi di allerta, mittenti autorizzati, capacità di trasmissione e metodi di ricezione pubblica.
La proposta di regolamentazione esplora diverse aree critiche. I sistemi di allerta dovrebbero garantire la consegna dei messaggi, o dovrebbe bastare un approccio di "massimo impegno"? Come è possibile proteggere i sistemi dagli attacchi informatici che potrebbero interrompere gli avvisi legittimi o generare falsi allarmi? La precisione della geolocalizzazione, volta a prevenire l'"alert fatigue", è anch'essa sotto esame.
La FCC prende in considerazione l'espansione degli originatori di allerta autorizzati oltre le entità governative per includere le aziende di servizi pubblici per le notifiche immediate di pericolo. L'allerta machine-to-machine, che innesca automaticamente azioni protettive, è anch'essa esplorata. Inoltre, è in fase di esame la potenziale capacità di messaggistica video, insieme alle implicazioni di costo e ai requisiti tecnici.
La commissione riconosce che le piattaforme di allerta tradizionali potrebbero non raggiungere il pubblico in modo altrettanto efficace come in passato, a causa dei cambiamenti nelle abitudini di consumo dei media. I servizi di streaming, i social media e i dispositivi connessi, che a giugno 2024 raggiungevano il 40,3% dell'utilizzo della televisione, rimangono al di fuori del sistema attuale. La FCC sta esplorando se gli avvisi di emergenza dovrebbero dare priorità alle capacità dei dispositivi degli utenti finali, consentendo la ricezione diretta degli avvisi indipendentemente dalla programmazione.
La revisione arriva in un momento di forti pressioni sulla catena di approvvigionamento nel settore degli avvisi di emergenza. La National Association of Broadcasters ha chiesto alla FCC soluzioni basate su software in seguito all'annuncio di Sage Alerting Systems di cessare la produzione di hardware a causa delle difficoltà nell'ottenere componenti legacy. Sage fornisce circa il 90% delle stazioni radio con hardware di allerta di emergenza, lasciando Digital Alert Systems come fornitore principale.
La notifica della FCC omette la discussione sulla transizione alla trasmissione ATSC 3.0 o NextGen TV, nonostante i sostenitori sottolineino le capacità di allerta migliorate dello standard. I dati della Federal Emergency Management Agency rivelano 4,86 milioni di utilizzi del Integrated Public Alert and Warning System dal 2012. Il National Weather Service genera circa il 90% delle attivazioni EAS, principalmente per gli avvisi meteorologici.
Le ricerche indicano che molti messaggi di Wireless Emergency Alert mancano di informazioni cruciali, spingendo la commissione a chiedere un parere sull'obbligo di elementi informativi chiave in tutti i messaggi. L'indagine della FCC si concentra sulla valutazione sistematica dell'efficacia degli attuali sistemi nel raggiungere gli obiettivi di sicurezza pubblica alla luce dei cambiamenti tecnologici e comportamentali. "Come parte di questo esame, chiediamo commenti su come EAS e WEA funzionano nella pratica per le autorità di sicurezza pubblica che inviano avvisi ogni giorno e per il pubblico che riceve questi avvisi", ha dichiarato la commissione.
La FCC accetterà i commenti pubblici per 30 giorni dopo la pubblicazione, seguiti da un periodo di 45 giorni per le risposte. La commissione non ha specificato una tempistica per il completamento o l'implementazione delle modifiche.