L'European Space Policy Institute (ESPI) lancia l'allarme, esortando l'Europa a formulare rapidamente una strategia globale per i centri dati basati sullo spazio. Secondo il think tank, non farlo significa rischiare di cedere una componente cruciale della futura infrastruttura digitale ai concorrenti globali.

L'ESPI evidenzia la crescente attività negli Stati Uniti e in Cina, dove le aziende stanno perseguendo aggressivamente il cloud computing in orbita. Ciò include un notevole interesse da parte di figure come Elon Musk di SpaceX, mentre il settore esplora l'utilizzo dello spazio per affrontare le crescenti esigenze di elaborazione ed energia dell'intelligenza artificiale.

Un recente rapporto dell'ESPI, pubblicato il 18 novembre, indica che negli ultimi cinque anni sono stati investiti circa 70 milioni di euro (81 milioni di dollari) in progetti di centri dati basati sullo spazio, o in tecnologie abilitanti correlate. Esempi includono Lonestar, una startup di archiviazione dati lunare con sede in Florida, e Starcloud, con sede a Washington, che ha recentemente lanciato il suo primo piccolo satellite.

Starcloud-1, del peso di circa 60 chilogrammi, è dotato di un processore Nvidia progettato per eseguire modelli di IA in orbita, comprese le varianti di Gemini di Google. Tuttavia, la realizzazione di una capacità commercialmente valida per Starcloud e iniziative simili richiede ampi pannelli solari e grandi radiatori in orbita per dissipare gigawatt di calore. Questa necessità di scala rappresenta un significativo ostacolo ingegneristico nella realizzazione di un calcolo orbitale su vasta scala, sottolinea l'ESPI.

Sebbene siano stati compiuti progressi, i costi di lancio, la gestione termica e l'assemblaggio in orbita rimangono sfide importanti. L'Europa ha fornito elementi iniziali, come le missioni di elaborazione AI PhiSat dell'ESA e uno studio di fattibilità finanziato dall'Unione Europea, ma l'ESPI sottolinea la rapidità con cui altre nazioni si stanno muovendo verso sistemi operativi.

La NASA sta attualmente gestendo oltre due dozzine di progetti di edge computing basati sull'IA, inclusi esperimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale per elaborare le letture dei sensori nello spazio. La Cina ha lanciato i primi 12 satelliti della sua Three-Body Computing Constellation, una rete di calcolo AI pianificata di 2.800 satelliti progettata per un'elaborazione pesante nello spazio al fine di ridurre al minimo la latenza e i colli di bottiglia del downlink.

Gli analisti di McKinsey prevedono che i centri dati potrebbero richiedere investimenti fino a 6,7 ​​trilioni di dollari entro il 2030, con carichi di lavoro di intelligenza artificiale che rappresentano circa 5,2 trilioni di dollari di questa cifra. Secondo il direttore della ricerca di Analysys Mason, Claude Rousseau, "C'è una crescente necessità in orbita di archiviazione ed elaborazione nello spazio per le operazioni in situ e per integrare i mercati dei centri dati terrestri".

Rousseau ha aggiunto: "Data la forte domanda di connettività da parte dei clienti governativi, è naturale lanciare centri dati spaziali in varie forme per soddisfare le loro crescenti esigenze di sovranità delle operazioni, unitamente a un aumento dell'uso dell'IA e per rafforzare la sicurezza dei dati".

Elon Musk, anche CEO di xAI, ha dichiarato in ottobre che la prossima generazione V3 di satelliti a banda larga Starlink, destinata al lancio su Starship di SpaceX, potrebbe essere ampliata per funzionare come centri dati orbitanti collegati tramite laser ad alta velocità. "SpaceX lo farà", ha confermato.

Parlando alla Italian Tech Week conference a Torino, Jeff Bezos, fondatore di Amazon e Blue Origin, ha previsto che centri dati su scala di gigawatt saranno implementati nello spazio entro i prossimi 10-20 anni. Amazon possiede anche Amazon Web Services, un fornitore di cloud computing, e sta sviluppando una costellazione a banda larga in orbita terrestre bassa chiamata Amazon Leo per competere con Starlink.

L'ESPI avverte che l'Europa rischia di diventare dipendente dalla capacità di calcolo orbitale straniera senza un'azione immediata e coordinata. Per mantenere la competitività, il think tank raccomanda all'Unione Europea di intraprendere passi decisivi.