La recente ricerca del progetto LoCaT dimostra che la tecnologia satellitare supera significativamente le alternative basate su IP in termini di efficienza energetica, ottenendo risultati da 6 a 8 volte migliori. Questo si basa sulle precedenti indagini di LoCaT sui metodi di distribuzione televisiva sostenibili.

Nel 2020, il consumo energetico medio per un'ora di visione di TV satellitare era di 19,5 Wh, a netto contrasto con i 109 Wh per OTT e 153 Wh per IPTV. Il DTT si è rivelato l'opzione più efficiente dal punto di vista energetico con 14 Wh all'ora. Questo si traduce in 4,7 grammi di emissioni equivalenti di anidride carbonica (CO2e) all'ora per il satellitare, rispetto a 26,2 g per OTT, 37 g per IPTV e 3,3 g per DTT. Queste cifre escludono il consumo energetico del televisore.

Aymeric Genty, Presidente della divisione Video di Eutelsat, ha dichiarato: “Il satellitare fornisce circa un terzo di tutte le ore di visione televisiva nelle case europee, sottolineando la sua continua importanza nell'ecosistema broadcast. La conferma dell'elevata efficienza energetica del satellite rafforza il suo valore, non solo in termini di copertura e affidabilità, ma anche di sostenibilità.”

Alberto Sigismondi, CEO di Tivu, ha aggiunto: “Siamo molto soddisfatti di questi risultati che confortano Tivu nella sua scelta di massimizzare l'utilizzo di DTT e DTH, i due metodi di trasmissione televisiva più efficienti dal punto di vista energetico, per fornire servizi avanzati agli spettatori italiani.”

Lo studio rivela che oltre il 99% del consumo di elettricità nella trasmissione satellitare è attribuito alle apparecchiature domestiche (LNB, decoder, amplificatori), con le strutture di uplink che contribuiscono a un trascurabile 0,1 Wh all'ora. Altri metodi mostrano un'affidabilità molto maggiore sulle apparecchiature domestiche, che vanno dal 40% (DTT) al 75% (IPTV).

Le emissioni derivanti dai lanci di satelliti sono state minime (0,02 g CO2e per ora di visione). Lo studio evidenzia anche una notevole variazione del consumo energetico in base al tipo di decoder e all'alloggiamento (unità individuali rispetto a unità multi-abitazione), suggerendo un potenziale per riduzioni significative attraverso l'ottimizzazione della ricezione domestica.

Sono state osservate anche differenze regionali, con un'efficienza leggermente superiore nel Nord America (19,1 Wh/ora) e un'efficienza considerevolmente superiore in America Latina (10,5 Wh/ora) rispetto all'Europa. Tuttavia, i fattori di carbonio della rete regionale influenzano le emissioni complessive, con 8 g di CO2e nel Nord America e 4,25 g di CO2e in America Latina per ora di visione.

Le proiezioni future indicano un leggero aumento del consumo energetico satellitare in Europa entro il 2035 (da 19,5 Wh a 20,4 Wh all'ora), legato alle tendenze di visione della TV lineare. Tuttavia, si prevede una significativa diminuzione delle emissioni grazie alle attese riduzioni del fattore di emissione della rete, che passeranno da 4,7 g di CO2e a 1,3 g di CO2e all'ora entro il 2035.