Una coalizione di importanti leghe sportive europee, emittenti e organizzatori di eventi live sta sollecitando Bruxelles a emanare nuove normative UE progettate per combattere la pirateria in tempo reale di contenuti live. Avvertono che le misure esistenti non riescono a salvaguardare adeguatamente entrate, pubblico e servizi pubblici.

In una lettera congiunta indirizzata alla Commissione Europea lo scorso ottobre, 36 organizzazioni – tra cui la Premier League, la Serie A, LaLiga, Sky, Canal+, DAZN, Warner Bros. Discovery Sports Europe, TF1, Disney e RTL – affermano che la pirateria di eventi sportivi, di intrattenimento e culturali live ha raggiunto “dimensioni che non possono più essere ignorate” ed è ora alimentata da “imprese criminali organizzate”.

Il gruppo sta sostenendo una legislazione vincolante che imponga alle piattaforme e agli intermediari di rimuovere i live stream illegali entro 30 minuti dalla notifica. Ciò dovrebbe essere supportato da “ordinanze di blocco dinamico live” a livello UE che possano bloccare efficacemente i siti mirror e i domini emergenti. Chiedono inoltre protocolli più severi di ‘know your business customer’ per i fornitori di infrastrutture come piattaforme di hosting, VPN, CDN e app store, per impedire alle operazioni di IPTV pirata su larga scala di nascondersi dietro registrazioni anonime.

Queste aziende sostengono che le iniziative volontarie e gli sforzi di applicazione privata sono stati oscurati dalla pirateria su scala industriale, in particolare per quanto riguarda gli abbonamenti IPTV e i dispositivi di streaming. Evidenziano i dati del 2024 che indicano che l'81% dei milioni di live stream illegali rilevati in Europa non sono mai stati sospesi e meno del 3% sono stati rimossi entro 30 minuti da un avviso di rimozione. I dati della prima metà del 2025, affermano, indicano “nessun miglioramento”.

I firmatari delineano anche il significativo impatto economico. Stimano perdite annuali per i detentori dei diritti pari a 2,2 miliardi di euro in Italia, 1,8 miliardi di euro in Germania e 1,5 miliardi di euro in Francia. La lettera sottolinea che la pirateria riduce le entrate fiscali ed espone gli spettatori a malware, furto di dati e contenuti inappropriati, spesso privi di controlli parentali.

L'appello è diretto al Vicepresidente Esecutivo Henna Virkkunen e al Commissario per il Mercato Interno Glenn Micallef, mentre la Commissione delibera sui suoi prossimi passi a seguito di una Raccomandazione del 2023 sulla lotta alla pirateria online di eventi sportivi live e di altro tipo. Sebbene tale Raccomandazione promuovesse rimozioni più rapide e un migliore coordinamento, non era vincolante. Il gruppo afferma che la sua attuazione “non ha ancora prodotto risultati tangibili” e ora chiede una legislazione.

Nello specifico, chiedono che tre misure siano sancite nel diritto dell'UE. Chiedono inoltre un'applicazione più rigorosa del Digital Services Act e che i coordinatori nazionali dei servizi digitali concedano lo status di “Trusted Flagger” agli organismi del settore per accelerare l'escalation e la rimozione dei live stream pirata.

I firmatari – che comprendono leghe calcistiche, competizioni paneuropee, gruppi pay TV, piattaforme di streaming, operatori di sedi, fornitori anti-pirateria e sindacati – descrivono la questione come qualcosa di più di una preoccupazione per la pay TV. Affermano che la pirateria live ora mette a rischio posti di lavoro, investimenti nello sport di base, finanziamenti alla produzione e futuri valori dei diritti in tutta Europa. Avvertono che i detentori dei diritti “non devono essere lasciati soli ad affrontare la crescente minaccia della pirateria live”.