Il recente IBC 2024 ad Amsterdam ha evidenziato il continuo spostamento del settore broadcast verso IP e flussi di lavoro di produzione cloud. Audinate, sviluppatore del protocollo audio-over-IP Dante, ha presentato il suo ecosistema in espansione a supporto di questa transizione.
La presenza dell'azienda all'IBC ha sottolineato le tendenze chiave del settore: la convergenza delle tecnologie broadcast e IT, la crescente adozione di strumenti di produzione basati su cloud e la necessità di un'integrazione perfetta tra ambienti on-premise e cloud.
In un'intervista con NewscastStudio, Will Waters, responsabile principale del prodotto presso Audinate, ha sottolineato l'attenzione dell'azienda sull'abilitazione dei broadcaster a sfruttare l'infrastruttura Dante esistente durante la transizione verso flussi di lavoro ibridi e basati su cloud.
“Continuiamo a spingere avanti nello spazio IP e lavoriamo su quell'ecosistema coeso”, ha affermato Waters. “Vogliamo assicurarci che le persone non abbiano paura del software. Ciò che è interessante è che abbiamo un broadcast che è molto, molto bravo a raccontare storie e a fornire cose interessanti ai consumatori. Dove dobbiamo cambiare e continuare a innovare è il modo in cui utilizziamo le tecnologie moderne per farlo.”
Un aggiornamento evidenziato all'IBC è stata l'espansione dell'ecosistema di partner di Audinate per la produzione basata su cloud. Nuove integrazioni da Calrec, LAMA, Lawo, Gallery Sienna e Telos Alliance si sono unite a partner precedentemente annunciati nel supportare la trasmissione audio Dante nativa utilizzando l'SDK di Audinate per Dante Connect.
Questo ecosistema in crescita riflette la domanda del settore per strumenti che colmano il divario tra l'infrastruttura broadcast tradizionale e gli ambienti di produzione basati su cloud. Waters ha osservato che molti broadcaster sono sotto pressione per generare più contenuti migliorando al contempo l'efficienza dei costi, spingendo la necessità di soluzioni flessibili e scalabili.
“L'unico modo in cui possiamo farlo e fornire questo, o i broadcaster possono fornirlo, è sfruttando l'economia di scala che pro AV fornisce per fornire più contenuti in più luoghi”, ha osservato Waters. L'espansione nei flussi di lavoro basati su cloud evidenzia anche la sfumatura dei confini tra la trasmissione tradizionale e la produzione aziendale. Waters ha osservato che alcuni studi aziendali ora rivaleggiano o superano i broadcaster di livello uno in termini di attrezzature e capacità. Questa convergenza sta spingendo il settore verso soluzioni più flessibili, basate su IP, che possono adattarsi a diversi ambienti di produzione e esigenze.
“Tutti sono un broadcaster”, ha osservato Waters, riflettendo sul panorama in evoluzione. “Quindi molti degli studi aziendali in cui mi trovo, francamente, hanno configurazioni migliori, sale di controllo migliori, sale rack migliori dei broadcaster di livello uno.”
La spinta verso l'adozione del cloud nel broadcast non riguarda solo la tecnologia o il risparmio sui costi. Waters ha evidenziato un fattore meno evidente ma significativo: i vincoli fisici delle strutture broadcast tradizionali.
“Penso che questo potrebbe essere un driver più importante di quanto la gente non si renda conto”, ha detto Waters. “Ad esempio, se non devi progettare e tirare fisicamente l'alimentazione in una stanza e avere il tuo studio a una certa distanza dal tuo core SDI, questo crea effettivamente un modo completamente diverso di poter fornire contenuti e storie.”
Questo passaggio all'infrastruttura basata su cloud consente ai broadcaster di ripensare l'intero flusso di lavoro di produzione, liberandoli dai limiti degli spazi fisici e consentendo modelli di produzione distribuiti e più flessibili.
Waters ha osservato che alcuni broadcaster stanno persino prendendo in considerazione soluzioni cloud a causa delle difficoltà nel trovare spazi fisici adatti per espandere le loro operazioni.
Un'altra tendenza evidente all'IBC è stata la crescente importanza delle soluzioni video-over-IP. Waters ha sottolineato che sebbene Dante sia principalmente noto per l'audio nelle applicazioni broadcast, l'azienda punta a fornire una gestione coesa man mano che le strutture incorporano più video.
La crescente complessità degli ambienti di produzione basati su IP sta alimentando la domanda di strumenti di gestione più sofisticati. Dante Director, recentemente lanciato da Audinate, una soluzione basata su cloud per la gestione centralizzata tra subnet, risponde a questa esigenza. Porta capacità incentrate sull'IT come ruoli utente e risoluzione dei problemi remota ai flussi di lavoro broadcast, illustrando ulteriormente la convergenza delle tecnologie broadcast e IT.
La necessità di interoperabilità e standardizzazione rimane una preoccupazione fondamentale.
Waters ha confrontato l'approccio di Dante con i protocolli concorrenti, sottolineando l'importanza della scalabilità e della facilità di gestione nelle implementazioni su larga scala.
“NDI è fantastico su piccola scala e fa le cose velocemente e sposta le cose attraverso la produzione software”, ha detto Waters. “Se hai bisogno di aggiornare 80 telecamere, però, questo richiede almeno un giorno per una persona per andare in giro a ogni telecamera. Nel mondo Dante, stiamo cercando di poter spingere questo e mantenerlo come una singola vista amministrativa in cui puoi gestire su scala.”
Le tendenze evidenziate all'IBC 2024 indicano un futuro in cui la produzione broadcast diventerà sempre più definita dal software.
“Lo standard reale è Ethernet. E più riusciamo a far sì che le persone si sentano a loro agio e utilizzino i protocolli IP, meglio è per tutti noi”, ha detto Waters.