La National Association of Broadcasters (NAB) sta sollecitando la Federal Communications Commission (FCC) a stabilire una scadenza per la transizione dallo standard ATSC 1.0, ormai datato, alla tecnologia NextGen TV (ATSC 3.0). La tempistica proposta dalla NAB suggerisce la chiusura di ATSC 1.0 nei principali mercati entro il 2028, con una transizione completa entro il 2030. Questa proposta ha generato risposte diverse all'interno del settore radiotelevisivo.
Ed Czarnecki, VP of government affairs presso Digital Alert Systems, evidenzia l'incertezza che circonda questa transizione: “Onestamente, penso che molte cose siano ancora in sospeso. Ci troviamo in un periodo di enorme transizione qui nell'area di Washington, D.C., nello spazio regolatorio e politico.” Questa transizione avviene in un momento di significativi progressi nella diffusione di NextGen TV, che ha già raggiunto circa il 76% delle famiglie statunitensi.
I dirigenti delle emittenti si dicono fiduciosi che la nuova leadership della FCC creerà un ambiente normativo favorevole. Czarnecki osserva: “La NAB ha fatto una proposta ambiziosa che spero venga presa sul serio per abbandonare ATSC 1.0 a favore di ATSC 3.0 nei principali mercati in circa cinque anni, entro il 2028. Ciò probabilmente è stato offerto come l'inizio di una conversazione importante.” Rob Folliard, SVP of government relations and distribution presso Gray Media, sottolinea la necessità di chiarezza normativa: “Penso che la FCC sarà estremamente favorevole all'innovazione e darà agli emittenti la flessibilità di lanciare in più mercati, fissando una data precisa per una transizione.”
Mentre la Consumer Technology Association ha espresso preoccupazioni, in particolare per quanto riguarda i sintonizzatori ATSC 3.0 obbligatori, i fornitori di servizi di broadcasting considerano l'azione normativa cruciale per l'espansione del mercato. Anne Schelle, managing director di Pearl TV, spiega le complessità: “È complesso nel senso che porta un segnale di trasmissione IP integrato a dispositivi che necessitano di una nuova infrastruttura sul dispositivo per riceverlo. Ci vuole tempo… siamo su quella curva di ciò che è tipico per qualsiasi dispositivo per far partire la catena di fornitura e adottare la tecnologia. Per quanto riguarda l'arco, siamo in anticipo sulla curva. Ci vuole solo tempo. Quindi la scala è dove le cose decollano, e una componente della scala è avere un ambiente normativo favorevole in cui c'è certezza riguardo a una transizione.”
I fornitori di tecnologia individuano specifiche barriere normative che ostacolano l'adozione diffusa. Czarnecki indica il modello “lighthouse station”, in cui una stazione trasmette in ATSC 3.0 mentre altre effettuano la trasmissione simultanea, limitando l'innovazione. Mary Crebassa, VP of major accounts presso LTN, nota le sfide finanziarie affrontate dai broadcaster più piccoli ed esprime la speranza di un sostegno governativo, simile alla transizione dal sistema analogico a quello digitale.
Per Digital Alert Systems, che serve una gran parte delle stazioni televisive statunitensi, le normative attuali limitano la diffusione di funzionalità di allerta avanzate. Czarnecki chiarisce: “Per passare ad ATSC 3.0, non è necessario cambiare le nostre apparecchiature. Se si desidera ottenere informazioni di emergenza avanzate, il software è già presente su tutti questi dispositivi. Deve solo essere abilitato.”
I leader del settore sottolineano l'importanza della collaborazione tra emittenti, fornitori di tecnologia e produttori di elettronica di consumo. Czarnecki sottolinea: “Una cosa che penso potrebbe migliorare notevolmente la conservazione del progetto ATSC 3.0 è una maggiore coordinazione tra queste diverse voci. Sebbene possano avere diversi casi aziendali, diverse priorità per ATSC 3.0, è necessaria una maggiore agenda comune.” Schelle evidenzia la collaborazione esistente, inclusi i test di interoperabilità, mentre Folliard descrive questo come offrire “enormi opportunità di apprendimento.”
Il dibattito sottolinea la tensione tra approcci guidati dal mercato e approcci imposti dal governo. Czarnecki osserva: “Abbiamo un'amministrazione pro-innovazione e anti-regolamentazione, ma ora stiamo chiedendo una maggiore regolamentazione per liberare l'innovazione.” Folliard sostiene l'azione normativa per modernizzare la trasmissione per l'era IP. Schelle esprime ottimismo: “Sono entusiasta di quest'anno perché abbiamo un'amministrazione favorevole che farà rumore su una transizione. E penso che questo metterà davvero molto carburante nel razzo.”
Mentre la FCC prende in considerazione la petizione della NAB, il settore attende le decisioni che plasmeranno il futuro della trasmissione televisiva.