Canal+ ha minacciato di ridurre il suo sostegno finanziario alla produzione cinematografica francese. L'azienda di pay-TV contribuisce attualmente con €220 milioni all'anno, permettendole di trasmettere i film sei mesi dopo l'uscita nelle sale. Questa decisione segue l'accordo raggiunto da Disney+.
In cambio di maggiori investimenti, Disney+ otterrà l'accesso allo streaming dei propri film e di altre produzioni francesi nove mesi dopo l'uscita nelle sale, una riduzione considerevole rispetto all'attuale finestra di 17 mesi. Disney ha dichiarato il proprio impegno a "investire il 25% del suo fatturato netto annuo generato in Francia per finanziare opere cinematografiche e audiovisive europee e francesi", per un totale di €45 milioni all'anno.
Questo accordo ha irritato il Presidente del gruppo Canal+, Maxime Saada. Testimoniando davanti alla Commissione Cultura del Senato, ha contestato l'investimento dichiarato da Disney, affermando che il reale compenso per il finanziamento del cinema ammonta a "€115 milioni" in tre anni, ovvero "€38 milioni all'anno in media". Questo contrasta nettamente con il contributo annuo di €220 milioni di Canal+. "Questa offerta (€220 milioni all'anno) non è più sul tavolo oggi. Dal mio punto di vista, diminuirà necessariamente, la domanda è di quanto", ha spiegato Saada.
La Ministra della Cultura, Rachida Dati, ha annunciato una possibile revisione delle riforme del 2022 che regolano i servizi di streaming. Netflix si è già impegnato a pagare €50 milioni all'anno per diritti di trasmissione simili. Canal+ ha inizialmente lanciato Disney+ in Francia, ma perderà il servizio di streaming dal 1° gennaio 2025.