L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta procedendo con i piani per mantenere una presenza umana in orbita terrestre bassa dopo il ritiro della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Un passo significativo in questa direzione è stata la firma di un memorandum d'intesa con Thales Alenia Space e Blue Origin. Questo accordo si concentra sullo studio del potenziale utilizzo della stazione spaziale commerciale Orbital Reef proposta da Blue Origin per i payload e gli astronauti europei.

La collaborazione studierà anche i contributi dell'hardware europeo a Orbital Reef, che vanno dai sottosistemi ai moduli. Inoltre, esplorerà l'utilizzo di futuri veicoli spaziali europei per il trasporto di merci e equipaggi da e verso la stazione. “Sfruttando la nostra esperienza nelle infrastrutture e nei veicoli per l'esplorazione spaziale, ci impegniamo a competere e investire nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per potenziare i piani europei per la commercializzazione dell'orbita terrestre bassa”, ha dichiarato Giampiero Di Paolo, vice amministratore delegato di Thales Alenia Space.

Questa iniziativa si basa sulla strategia più ampia dell'ESA di utilizzare destinazioni commerciali in orbita terrestre bassa (CLD) dopo l'ISS. L'anno scorso, è stato firmato un accordo simile con Vast, un'altra azienda che sviluppa stazioni spaziali commerciali. “Vorremmo davvero essere in grado di continuare a svolgere attività di sviluppo scientifico e tecnologico in orbita terrestre bassa”, ha spiegato Andreas Mogensen, un astronauta dell'ESA. “Stiamo davvero esplorando le possibilità di come possiamo cooperare, non solo come utente e cliente pagante, ma anche come partner con molte di queste entità commerciali.”

L'impegno dell'ESA nei confronti delle CLD è ulteriormente dimostrato dalle missioni di astronauti privati ​​verso la ISS. L'approccio dell'agenzia ha visto astronauti di riserva come Marcus Wandt e Sławosz Uznański-Wiśniewski partecipare a missioni Axiom Space, concentrandosi interamente sulla scienza. “Ci dà davvero una grande spinta nell'utilizzo della stazione spaziale”, ha osservato Wandt.

L'ESA mira a una presenza e un utilizzo continui dell'orbita terrestre bassa. Daniel Neuenschwander, direttore dell'esplorazione umana e robotica dell'ESA, ha evidenziato le CLD come piattaforme chiave per raggiungere questo obiettivo, sottolineando la necessità di accordi multi-volo. L'agenzia sta anche valutando come ottimizzare la ricerca scientifica sulle future stazioni, cercando di adattare gli esperimenti a piattaforme specifiche.

Pur riconoscendo le vaste capacità di ricerca della ISS, Angelique Van Ombergen, chief exploration scientist dell'ESA, nota l'opportunità di un miglioramento dell'ottimizzazione sulle CLD. Neuenschwander ha sottolineato la preferenza per collaborazioni in cui le aziende europee svolgono un ruolo significativo, puntando a una "forte presenza dell'industria europea" in queste stazioni.