In seguito a una testimonianza che suggeriva che la NASA è in ritardo rispetto alla Cina nella corsa allo spazio, l'amministratore ad interim Sean Duffy ha espresso la sua rabbia e ha ribadito l'impegno dell'agenzia a far atterrare gli astronauti sulla Luna prima della Cina. Durante un'assemblea interna, Duffy ha fatto riferimento a un'audizione della commissione Commercio del Senato in cui l'ex amministratore della NASA Jim Bridenstine ha dichiarato che era “molto improbabile che atterreremo sulla Luna prima della Cina”. “Quella è stata un'ombra gettata su tutta la NASA”, ha dichiarato Duffy. “Ne ero arrabbiato.”
Duffy ha fermamente confutato la valutazione di Bridenstine, affermando: “Sia maledetto se questa è la storia che scriviamo. Batteremo i cinesi sulla Luna. Ci assicureremo di farlo in sicurezza. Lo faremo velocemente. Lo faremo bene.” Questo sentimento è stato ribadito da Amit Kshatriya, neo nominato amministratore associato, che si è impegnato a “respingere” tali commenti e ha esortato la forza lavoro a dare priorità agli sforzi per il ritorno lunare. “La prima cosa che direi è che tutto, ogni riunione, ogni discussione che avete, ogni giorno che vi svegliate, chiedetevi: ‘Quello che sto facendo mi sta aiutando a tornare sulla Luna?’”, ha detto Kshatriya. “Se non lo è, smettete di farlo. Avrete il mio pieno appoggio per smettere di farlo.”
La testimonianza di Bridenstine si è concentrata sulle preoccupazioni riguardanti Starship di SpaceX, il lander lunare previsto per Artemis 3, e sui potenziali ritardi che influenzano l'obiettivo di atterraggio del 2027. Duffy ha riconosciuto la necessità di ridurre il costo stimato di 4 miliardi di dollari per missione Artemis, affermando: “Con 4 miliardi di dollari a lancio, diventa molto difficile avere un programma lunare. Dobbiamo fare le cose in modo più conveniente.” Ha anche affrontato i tagli di bilancio proposti dall'amministrazione, sottolineando che, nonostante le riduzioni, “il presidente… ci ha dato più soldi per l'esplorazione spaziale.”
Le ampie dichiarazioni di Duffy all'assemblea hanno offerto una rara visione della sua leadership, in contrasto con le sue limitate apparizioni pubbliche da luglio. Ha concluso sottolineando il suo impegno per il ruolo, sebbene con incertezza sulla sua durata a causa della continua vacanza della posizione di amministratore permanente. “Servo qui a piacere del presidente. Sarò qui per il futuro prevedibile”, ha detto. “Vi dico solo che potrei essere qui di nuovo per un giorno, per un mese. Potrei essere qui per un anno.”