La rete australiana Nine Network è tornata alle trasmissioni olimpiche dopo 12 anni di pausa, assicurandosi i diritti per trasmettere le Olimpiadi estive e invernali fino al 2032. La rete sta sfruttando le sue capacità multipiattaforma per offrire una copertura su TV in chiaro, streaming, pubblicazione digitale, radio e stampa.
La produzione della copertura olimpica di Nine coinvolge uno sforzo collaborativo che si estende su tre continenti con circa 150 membri dello staff sul posto a Parigi, mentre altri 300 lavorano da Sydney. Questo modello di produzione ibrida bilancia la necessità di una presenza sul campo con operazioni remote economicamente vantaggiose.
Al centro della copertura olimpica di Nine c'è un'esclusiva configurazione di studio a Parigi che sfrutta uno sfondo famoso con le ultime tecnologie di realtà aumentata.
Il Comitato Olimpico Internazionale ha fornito agli emittenti ufficiali studi a forma di scatola di scarpe nella pittoresca zona di Trocadero, con vista sulla Torre Eiffel. Questi spazi compatti - che ospitano anche NBC, CBC, BBC e altri - hanno creato una sfida per le tradizionali configurazioni degli studi.
Per superare questo limite, il team di Nine ha optato per una scenografia che mescola la vista, una scrivania fisica ed estensioni di set virtuali espansive, creando un ambiente di realtà estesa. Questa decisione ha permesso loro di creare l'illusione di uno studio molto più grande mantenendo l'ambita vista sulla Torre Eiffel.
I componenti fisici del set sono minimi, costituiti da una scrivania, sedie, una finestra, attrezzature per le telecamere e pareti laterali profonde circa 10 piedi. Il resto dello studio, inclusi il pavimento, gli elementi del soffitto e le sovrapposizioni aumentate, sono creati e resi utilizzando Unreal Engine tramite Stypeland. La grafica in tempo reale è alimentata tramite Vizrt. Mark Roberts Motion Control ha fornito uno StudioBot XL, la telecamera principale nello spazio, con il tracciamento della telecamera Stype.
L'obiettivo era quello di creare un'unione perfetta di elementi fisici e virtuali indistinguibili per gli spettatori.
Nine ha collaborato con AE Live e lo scenografo Jago Design per creare lo studio ibrido.
Una delle caratteristiche chiave del set virtuale è la sua capacità di regolare automaticamente l'illuminazione in base alle condizioni esterne. Ciò garantisce un aspetto coerente indipendentemente dalle variazioni della luce naturale che entra dalla finestra fisica.
L'implementazione di questa tecnologia ha richiesto un'ampia preparazione. Diciotto mesi prima delle Olimpiadi, Nine ha collaborato con AE Live e Jago Design per progettare, costruire e testare lo studio ibrido in un magazzino nel Regno Unito. Questo processo ha permesso al team di perfezionare la tecnologia e garantirne l'affidabilità per le trasmissioni in diretta.
Il coinvolgimento di AE Live si estende oltre lo studio virtuale. L'azienda fornisce grafica broadcast, inclusi elementi di realtà aumentata (AR), per le Olimpiadi e le Paralimpiadi. La sede centrale di Nine a North Sydney ospita un team di 20 operatori grafici, tecnici, designer, sviluppatori e project manager che supportano la trasmissione. Inoltre, AE Live ha schierato team a Parigi e nel Regno Unito per supportare l'operazione. Artisti virtuali e operatori AR di AE Live UK stanno assistendo a Sydney con la consegna dello studio virtuale a Parigi e la consegna di asset virtuali locali. Nel frattempo, un team australiano di AE Live è integrato con il team di trasmissione e tecnico di Nine sul posto a Parigi.
L'impostazione della produzione consente un'operazione divisa. Gli operatori di telecamera e i floor manager lavorano a Parigi, mentre il regista, il produttore, lo switcher e gli operatori grafici lavorano da Sydney.
Sebbene lo studio virtuale offra vantaggi, presenta anche sfide. La tecnologia su questa scala è nuova per le trasmissioni sportive australiane e il suo utilizzo in un evento di alto profilo come le Olimpiadi comporta un rischio maggiore. Per mitigare potenziali problemi, Nine ha implementato piani di emergenza, come la programmazione della telecamera robotica per spostarsi in uno scatto stretto dei presentatori in caso di problemi.
Nine Network suggerisce che se questa produzione avrà successo, questa tecnologia potrebbe diventare più comune nella produzione di trasmissioni sportive australiane.
Combinando team sul posto e remoti, il modello di produzione ibrido offre un progetto per pratiche di trasmissione più efficienti e sostenibili per eventi mondiali futuri. Questo approccio potrebbe diventare sempre più rilevante man mano che il settore si adatta a ulteriori pressioni economiche.