La crescente dipendenza delle operazioni militari da comunicazioni rapide e resistenti in vari domini ha spinto gli operatori satellitari a sviluppare soluzioni innovative che vanno oltre la semplice fornitura di larghezza di banda. SES Space & Defense, in base a un nuovo contratto con la Defense Innovation Unit (DIU) del Pentagono, sta presentando una piattaforma software progettata per semplificare l'accesso e la gestione della larghezza di banda da diverse reti satellitari che coprono più orbite.
Sviluppata da SES Space & Defense, una sussidiaria statunitense di SES, con sede in Lussemburgo, SIMON (Secure Integrated Multi-Orbit Networking) è una tecnologia di orchestrazione di rete che instrada i dati tramite una combinazione di satelliti commerciali e governativi in orbita terrestre bassa, media e geostazionaria. La domanda di tali reti multi-orbita è in aumento a causa delle sofisticate guerre elettroniche e delle minacce antisatellite affrontate dai militari.
SES, che gestisce una flotta considerevole di satelliti, ritiene che il suo vantaggio competitivo stia passando dalla capacità grezza alla gestione intelligente della rete. David Fields, presidente e CEO di SES Space & Defense, ha spiegato in un'intervista a SpaceNews che il settore dispone ora di un'abbondante capacità satellitare, ma deve fornire ai clienti militari strumenti superiori per utilizzarla efficacemente. Ha osservato che le comunicazioni satellitari sono diventate una commodity: “E questo si vede nella quantità di capacità che viene implementata… Tutti stanno implementando grandi quantità di capacità. E questo è fantastico per il nostro settore. È fantastico per i nostri clienti”, ha aggiunto. “Hanno delle scelte, ma come si può orchestrare tutta quella capacità? Ed è su questo che ci concentriamo davvero.”
Questo cambiamento sta avvenendo mentre i fornitori di satelliti affermati incontrano una forte concorrenza da parte di nuovi operatori come SpaceX Starlink, nota per la sua bassa latenza e la sua ampia disponibilità. SIMON mira a fornire un'alternativa all'approccio PACE (Primary, Alternate, Contingency, and Emergency) tradizionale delle forze armate per la resilienza delle comunicazioni. Mentre i sistemi “Auto-PACE” più moderni hanno automatizzato le transizioni, Fields descrive SIMON come una soluzione più estesa, particolarmente adatta per ambienti contestati. Valuta dinamicamente le risorse satellitari disponibili, ottimizzando i percorsi di comunicazione in tempo reale in base alle condizioni mutevoli.
Il contratto SIMON si allinea con l'iniziativa più ampia della DIU di costruire un'“architettura spaziale ibrida”, sfruttando sia le risorse commerciali che quelle governative per una consegna dei dati più rapida e sicura. SES dimostrerà la trasmissione dati ininterrotta integrando reti commerciali e governative. Fields ha sottolineato il valore di questa integrazione, poiché il Pentagono si affida sempre più sia a satelliti militari costruiti appositamente sia a servizi commerciali.
L'obiettivo del Pentagono è quello di dotare le unità che operano in ambienti di comunicazione difficili, dove i segnali potrebbero essere disturbati, attaccati informaticamente o influenzati da fattori ambientali, della capacità di passare senza soluzione di continuità tra diversi sistemi satellitari senza riconfigurazione manuale. Questa capacità è fondamentale per mantenere comunicazioni robuste e ininterrotte in scenari operativi diversi e potenzialmente ostili.