L'esercito americano sta prendendo spunto dal conflitto in corso in Ucraina per prepararsi a una nuova era di guerra spaziale.
“La guerra in Ucraina ci ha dato un chiaro avvertimento: il carattere della guerra sta cambiando”, ha detto il Col. Princeton Wright, responsabile delle capacità per lo spazio e l'alta quota presso il Comando di difesa missilistica e spaziale dell'esercito (SMDC).
Wright ha parlato durante una tavola rotonda il 6 agosto alla Space and Missile Defense Conference a Huntsville, Alabama.
Il conflitto in Ucraina ha servito come una chiara dimostrazione delle moderne capacità di guerra elettronica, con il dispiegamento da parte della Russia di sistemi di jamming e altre tecnologie disruptive che offrono un'anteprima agghiacciante degli scenari di combattimento futuri. I pianificatori militari statunitensi ora prevedono che le potenze rivali adotteranno tattiche simili nei futuri conflitti, lasciando potenzialmente le forze americane in ambienti elettronicamente contestati in cui le comunicazioni satellitari e la navigazione affidabili non sono più garantite.
L'esercito americano è anche interessato a tecnologie avanzate come i laser tattici per interrompere i satelliti di imaging nemici, una capacità che potrebbe rivelarsi cruciale nel negare agli avversari i benefici della ricognizione spaziale.
“La natura brutale e complessa di questo conflitto ha dimostrato che le modalità tradizionali di guerra vengono integrate - e in alcuni casi sostituite - da nuove tecnologie e strategie”, ha detto Wright.
In quanto il più grande consumatore di servizi satellitari all'interno dell'esercito americano, l'esercito fa affidamento in modo massiccio sulle risorse spaziali per funzioni critiche tra cui le comunicazioni, la navigazione, le previsioni meteorologiche e il rilevamento precoce del lancio di missili. Questa dipendenza ha portato a un approccio a due vie nella strategia spaziale dell'esercito.
Da un lato, il servizio prevede di collaborare con gli altri rami delle forze armate per sviluppare tattiche e tecnologie per salvaguardare i segnali satellitari statunitensi da potenziali interruzioni, garantendo il continuo accesso a queste risorse vitali durante i conflitti. Dall'altro lato, l'esercito sta anche esplorando capacità offensive che potrebbero potenzialmente negare agli avversari l'accesso alle proprie reti satellitari in tempo di guerra.
Wright ha sottolineato la recente guida dell'esercito sul ruolo dello spazio nella guerra terrestre, che si concentra su due obiettivi principali: integrare le capacità spaziali nelle operazioni delle forze di terra e sviluppare modi per interdire le risorse spaziali nemiche.
L'esercito sta anche esaminando concetti come l'utilizzo di piattaforme ad alta quota - droni o palloni - equipaggiati con jammer per interrompere i segnali satellitari di navigazione nemici.
L'idea di utilizzare palloni o dirigibili ad alta quota per scopi militari non è nuova, ma ha recentemente riscosso un rinnovato interesse a seguito della creazione della U.S. Space Force e del conseguente riallineamento della proprietà e delle operazioni satellitari. Con la Space Force ora responsabile degli acquisti satellitari, l'esercito sta esplorando alternative più economiche come i dirigibili per dispiegare sensori o apparecchiature di jamming.
Wright ha sottolineato la necessità di collaborare con l'industria e il mondo accademico su una serie di tecnologie a tema spaziale identificate dal Centro di Eccellenza SMDC. Ciò include lo sviluppo di sistemi che possono operare in modo efficace in vari teatri, dall'Europa all'Indo-Pacifico e persino all'Artico.
Nel suo documento "Space Vision" pubblicato all'inizio di quest'anno, l'esercito per la prima volta ha espresso esplicitamente interesse nello sviluppo di capacità offensive che potrebbero potenzialmente negare agli avversari l'accesso ai loro satelliti di sorveglianza durante i conflitti. Questa posizione sembra essere influenzata dal Comando Pacifico dell'esercito, che è stato un motore trainante dietro l'organizzazione di task force "multi-dominio". Queste unità sperimentali sono progettate per essere equipaggiate con armi e tattiche asimmetriche o non convenzionali, volte a contrastare i vantaggi di una forza avversaria in guerra.